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Il Risveglio Del Killer
Blake Pierce


“Un capolavoro del giallo e del mistero! L’autore ha svolto un magnifico lavoro, sviluppando i personaggi con un approfondito lato psicologico, descritto con tale cura da farci sentire all’interno della loro mente, provare le loro paure e gioire del loro successo. La trama è molto avvincente e vi catturerà per tutta la durata del libro. Ricco di colpi di scena, questo libro vi terrà svegli fino all’ultima pagina.”--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (su Il Killer della Rosa)IL RISVEGLIO DEL KILLER è il libro #14nella serie di bestseller dei misteri di Riley Paige, che comincia con IL KILLER DELLA ROSA (Libro #1) — scaricabile gratuitamente con oltre 1.000 recensioni a cinque stelle!Dopo 10 anni di inattività, uno sfuggente serial killer torna a colpire, lasciando alcuni indizi, e l’unico modo in cui l’Agente Speciale dell’FBI Riley Paige può catturarlo nel presente è risolvere gli enigmi del passato.Delle donne vengono ritrovate morte, e in questo oscuro thriller psicologico, Riley Paige realizza di essere impegnata in una corsa contro il tempo. Gli omicidi del passato erano troppo sconvolgenti per essere risolti allora. Riley potrà risolverli 10 anni dopo? E unire tutti i puntini con i crimini del presente? Quando Riley si ritrova in crisi, giocando al gatto col topo con un brillante psicopatico potrebbe essere fin troppo per lei. Specialmente da quanto c’è qualcosa che non torna in questo caso….Thriller psicologico mozzafiato, IL RISVEGLIO DEL KILLER è il libro #14 in una nuova serie affascinante — con un nuovo amato personaggio — che vi terrà incollati alle pagine fino a notte tarda.Il libro #15 nella serie di Riley Paige sarà presto disponibile.







IL RISVEGLIO DEL KILLER



(UN MISTERO DI RILEY PAIGE—LIBRO 14)



B L A K E P I E R C E



TRADUZIONE ITALIANA



A CURA



DI



IMMACOLATA SCIPLINI


Blake Pierce



Blake Pierce è l’autore della serie mistery campione d’incassi RILEY PAIGE, che include tredici Libri (e altri in arrivo). Blake Pierce è anche l’autore della serie mistery MACKENZIE WHITE che comprende nove libri (e altri in arrivo); della serie mistery AVERY BLACK che comprende sei libri; della serie misteri KERI LOCKE che comprende cinque libri; della serie mistery GLI INIZI DI RILEY PAIGE che comprende due libri (e altri in arrivo); della serie mistery KATE WISE che comprende due libri (e altri in arrivo); dell’emozionante mistery psicologico CHLOE FINE che comprende due libri (e altri in arrivo); e dell’emozionante serie thriller psicologico JESSE HUNT che comprende due libri (e altri in arrivo).

Un avido lettore e da sempre amante dei generi mistery e thriller, Blake ama avere vostre notizie, quindi sentitevi liberi di visitare il suo sito www.blakepierceauthor.com (http://www.blakepierceauthor.com) per saperne di piГ№ e restare informati.



Copyright © 2018 by Blake Pierce. All rights reserved. Except as permitted under the U.S. Copyright Act of 1976, no part of this publication may be reproduced, distributed or transmitted in any form or by any means, or stored in a database or retrieval system, without the prior permission of the author. This ebook is licensed for your personal enjoyment only. This ebook may not be re-sold or given away to other people. If you would like to share this book with another person, please purchase an additional copy for each recipient. If you’re reading this book and did not purchase it, or it was not purchased for your use only, then please return it and purchase your own copy. Thank you for respecting the hard work of this author. This is a work of fiction. Names, characters, businesses, organizations, places, events, and incidents either are the product of the author’s imagination or are used fictionally. Any resemblance to actual persons, living or dead, is entirely coincidental. Jacket image Copyright hurricanehank, used under license from Shutterstock.com.


LIBRI DI BLAKE PIERCE



UN’EMOZIONANTE SERIE PSICOLOGICA DI JESSIE HUNT

LA MOGLIE PERFETTA (Libro #1)

IL QUARTIERE PERFETTO (Libro #2)

LA CASA PERFETTA (Libro #3)



L’EMOZIONANTE SERIE PSICOLOGICA DI CHLOE FINE

LA PORTA ACCANTO (Libro #1)

LA BUGIA DI UN VICINO (Libro #2)

VICOLO CIECO (Libro #3)



I GIALLI DI KATE WISE

SE LEI SAPESSE (Libro #1)

SE LEI VEDESSE (Libro #2)

SE LEI SCAPPASSE (Libro #3)



LA SERIE DEGLI INIZI DI RILEY PAIGE

LA PRIMA CACCIA (Libro #1)

IL KILLER PAGLIACCIO (Libro #2)



LA SERIE DI GIALLI DI RILEY PAIGE

IL KILLER DELLA ROSA (Libro #1)

IL SUSSURRATORE DELLE CATENE (Libro #2)

OSCURITГЂ PERVERSA (Libro #3)

IL KILLER DELL’OROLOGIO (Libro #4)

KILLER PER CASO (Libro #5)

CORSA CONTRO LA FOLLIA (Libro #6)

MORTE AL COLLEGE (Libro #7)

UN CASO IRRISOLTO (Libro #8)

UN KILLER TRA I SOLDATI (Libro #9)

IN CERCA DI VENDETTA (Libro #10)

LA CLESSIDRA DEL KILLER (Libro #11)

MORTE SUI BINARI (Libro #12)

MARITI NEL MIRINO (Libro #13)

IL RISVEGLIO DEL KILLER (Libro #14)

IL TESTIMONE SILENZIOSO (Libro #15)



LA SERIE DI GIALLI DI MACKENZIE WHITE

PRIMA CHE UCCIDA (Libro #1)

UNA NUOVA CHANCE (Libro #2)

PRIMA CHE BRAMI (Libro #3)

PRIMA CHE PRENDA (Libro #4)

PRIMA CHE ABBIA BISOGNO (Libro #5)

PRIMA CHE SENTA (Libro #6)

PRIMA CHE COMMETTA PECCATO (Libro #7)

PRIMA CHE DIA LA CACCIA (Libro #8)

PRIMA CHE AFFERRI LA PREDA (Libro #9)



LA SERIE DI GIALLI DI AVERY BLACK

UNA RAGIONE PER UCCIDERE (Libro #1)

UNA RAGIONE PER CORRERE (Libro #2)

UNA RAGIONE PER NASCONDERSI (Libro #3)

UNA RAGIONE PER TEMERE (Libro #4)



SERIE DI GIALLI DI KERI LOCKE

TRACCE DI MORTE (Libro #1)

TRACCE DI OMICIDIO (Libro #2)

TRACCE DI PECCATO (Libro #3)

TRACCE DI CRIMINE (Libro #4)

TRACCE DI SPERANZA (Libro #5)


INDICE



PROLOGO (#u35ff7e11-414e-5bfc-95a8-f1796d01ec31)

CAPITOLO UNO (#u44bfdcba-af1c-53a6-a1ff-86e0492141e7)

CAPITOLO DUE (#ud7f1d011-390f-5915-832d-55e76ffc8d6a)

CAPITOLO TRE (#u4e81eef1-8e92-54c9-8b80-b07d8776b80b)

CAPITOLO QUATTRO (#u8a1a4297-4987-554a-88ff-96c5f89e8756)

CAPITOLO CINQUE (#u2518617d-2495-5ed0-b01b-e880bf2c952a)

CAPITOLO SEI (#ud2376519-0215-55c6-acd5-485c255e5bb8)

CAPITOLO SETTE (#u03d87d82-51ce-52dd-a2b2-3f864ceec44f)

CAPITOLO OTTO (#ud4c0f94d-2e7b-50f9-a41f-820b504a16ff)

CAPITOLO NOVE (#uf3bcf975-22c5-5252-be6c-2018331c039b)

CAPITOLO DIECI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO UNDICI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO DODICI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TREDICI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO QUATTORDICI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO QUINDICI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO SEDICI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO DICIASSETTE (#litres_trial_promo)

CAPITOLO DICIOTTO (#litres_trial_promo)

CAPITOLO DICIANNOVE (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTUNO (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTIDUE (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTITRÉ (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTIQUATTRO (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTICINQUE (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTISEI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTISETTE (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTOTTO (#litres_trial_promo)

CAPITOLO VENTINOVE (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TRENTA (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TRENTUNO (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TRENTADUE (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TRENTATRÉ (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TRENTAQUATTRO (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TRENTACINQUE (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TRENTASEI (#litres_trial_promo)

CAPITOLO TRENTASETTE (#litres_trial_promo)




PROLOGO


Gareth Ogden era fermo in piedi, sulla vasta spiaggia, ed osservava il Golfo del Messico. La marea era bassa ed il Golfo era calmo: una piatta distesa d’acqua in lento movimento. Notò le sagome di alcuni gabbiani stagliarsi contro il cielo buio, e sentì le loro stanche grida sovrastare il rumore delle onde.

Dette una boccata alla sua sigaretta e pensò con un sorriso amaro …

Sembra che anche i gabbiani odino questo tempo.

Non era sicuro del perché si fosse preso la briga di camminare fin là da casa sua. Di solito gli piacevano i suoni e gli odori della spiaggia di sera. Forse era solo la sua età, ma in quel momento trovava difficile apprezzare qualcosa con quel caldo umido. Le estati si erano fatte più calde negli ultimi anni. Persino dopo un crepuscolo come quello, la brezza marina non offriva alcun refrigerio e l’umidità era soffocante.

Finì di fumare la sigaretta e gettò il mozzicone nella sabbia, schiacciandolo col piede. Poi, si allontanò dall’acqua e riattraversò la spiaggia fino a casa, una struttura consumata dagli eventi atmosferici, affacciata su una vecchia strada e sulla spiaggia desolata.

Oltrepassata la striscia di sabbia, Gareth ripensò a tutte le riparazioni che aveva apportato alla casa dopo l’ultimo uragano, soltanto alcuni anni prima. Aveva dovuto ricostruire il grande porticato anteriore e le scale; aveva sostituito molti pannelli sui lati della casa e numerose tegole del tetto, ma era stato fortunato che non si fosse verificato alcun grave danno strutturale. Amos Crites, proprietario delle due case a lato della sua, aveva dovuto affrontare quasi una completa ricostruzione.

Quella maledetta tempesta, pensГІ, scacciando una zanzara.

Il valore delle proprietà era crollato da allora. Avrebbe voluto vendere la sua casa, e lasciare definitivamente Rushville, ma nessuno l’avrebbe pagata abbastanza.

Gareth viveva in quella cittadina da sempre, e senz’altro non sentiva che gli era stata molto di aiuto. In realtà, Rushville era andata sempre peggiorando, almeno da quando l’interstatale l’aveva aggirata. Ricordava come fosse stata una prospera piccola cittadina turistica estiva prima di allora, ma quei giorni ormai erano passati da molto tempo.

Gareth attraversò un’apertura nella staccionata posta sul limitare della sabbia ed entrò sulla strada sul lungomare. Mentre sentiva le suole delle scarpe assorbire il calore dal selciato, rivolse lo sguardo verso la propria casa. Le finestre al primo piano erano illuminate e amichevoli …

Sembra quasi che qualcuno ci viva.

Tuttavia “vivere” non gli sembrava il termine giusto per descrivere la sua esistenza solitaria. E i pensieri di giorni più felici, quando sua moglie Kay era ancora viva e crescevano la loro figlia Cathy, contribuivano solo a renderlo più depresso.

Mentre camminava lungo il marciapiede che portava alla sua abitazione, Gareth scorse qualcosa attraverso la zanzariera, un’ombra che si muoveva all’interno della casa.

Chi puГІ essere? si chiese.

Non era sorpreso dal fatto che un visitatore vi si fosse introdotto. La porta era spalancata e la zanzariera era sbloccata. Gli amici di Gareth erano sempre stati liberi di andare e venire come volevano.

“E’ un paese libero” gli piaceva dire loro. “O così dicono.”

Mentre saliva per le lunghe scale sbilenche, fino al suo porticato, Gareth suppose che il visitatore fosse Amos Crites. Forse, era arrivato da casa sua fino dall’altra parte della città, per controllare le sue proprietà lungo la spiaggia. Gareth sapeva che nessuno aveva affittato una casa per agosto, un mese notoriamente caldo e umido da quelle parti.

Sì, scommetto che è lui, Gareth pensò mentre attraversava il porticato.

Amos spesso si fermava per brontolare su tutto, e Gareth era felice di intervenire, lamentandosi anche lui. Forse lui ed Amos si influenzavano negativamente a vicenda in quel modo …

Ma ehi, a che cosa servono gli amici?

Gareth se ne stette fuori dalla porta, scuotendo la sabbia via dai sandali.

“Ehi, Amos” gridò. “Prenditi una birra dal frigo.”

Si aspettava che Amos gli rispondesse …

“Già fatto.”

Ma non giunse alcuna risposta. Gareth pensò che Amos fosse andato in cucina, proprio in quel momento, per prendere una birra. O forse, era soltanto più irascibile del solito. Il che a Gareth stava bene …

Dicono che la miseria ami la compagnia.

Gareth aprì la zanzariera ed entrò.

“Ehi, Amos, come va?” gridò.

Scorse l’accenno di un movimento ai margini del suo campo visivo. Si voltò e colse una forma scura contro la lampada del soggiorno.

Chiunque fosse, era stato troppo rapido, perchГ© Gareth potesse fargli delle domande.

La figura sollevò un braccio, e Gareth colse un bagliore di acciaio. Qualcosa di inspiegabilmente duro lo colpì sulla fronte, e poi ci fu un’esplosione nel cervello, come vetri rotti.

Poi, non ci fu piГ№ nulla.




CAPITOLO UNO


La luce del mattino carezzava le onde, mentre Samantha Kuehling guidava l’auto della polizia lungo la strada che costeggiava la spiaggia.

Seduto accanto a lei, il partner, Dominic Wolfe, disse …

“Ci crederò quando lo vedrò.”

Sam non rispose.

Né lei né Dominic sapevano ancora di che “cosa” si trattasse in realtà.

Ma la veritГ  era che lei era giГ  piuttosto convinta di che cosa fosse.

Conosceva il quattordicenne Wyann Hitt da sempre. Poteva essere scontroso, proprio come qualsiasi adolescente della sua età, ma non era un bugiardo. Non era stato molto preciso, ma chiarissimo su una cosa …

E’ successo qualcosa a Gareth Ogden.

Qualcosa di brutto.

Sam non sapeva nient’altro. E neppure Dominic.

Appena lei parcheggiò l’auto di fronte alla casa di Gareth, notò Wyatt seduto in fondo alle scale che conducevano al porticato. Accanto a lui, c’era un sacchetto di stoffa di giornali non consegnati.

Quando Sam e Dominic uscirono dall’auto e gli si avvicinarono, il ragazzo biondino non li guardò nemmeno. Continuò soltanto a guardare dritto dinnanzi a sé. Il volto era anche più pallido del solito, e il ragazzo tremava, sebbene fosse già caldo quella mattina.

E’ in stato di shock, Sam comprese.

Dominic gli disse: “Raccontaci cosa è successo.”

Wyatt si raddrizzò al suono della voce di Dominic, rivolgendogli uno sguardo gelido. Poi, balbettò con voce rauca e spaventata, peggiorata dai cambiamenti dell’adolescenza.

“Lui … lui è lì … in casa. Il Signor Ogden, voglio dire.”

Poi, riprese di nuovo a guardare verso il Golfo.

Sam e Dominic si scambiarono un’occhiata.

Intuì dall’espressione allarmata di Dominic che stavano avendo lo stesso pensiero.

Sam rabbrividì al pensiero …

Ho idea che le cose stiano per farsi tremendamente serie per entrambi.

I due salirono le scale ed attraversarono il porticato. Guardando attraverso la zanzariera, videro Gareth Ogden.

Dominic barcollò all’indietro, allontanandosi dalla porta.

“Gesù Cristo!” gridò.

Ogden giaceva sulla schiena riverso sul pavimento, con gli occhi e la bocca spalancati. Aveva una ferita aperta e sanguinante sulla fronte.

Dominic tornò alle scale e gridò a Wyatt …

“Che cosa diavolo è successo? Che cos’hai fatto?”

Quasi sorpresa di non condividere il panico di Dominic, Sam lo prese per un braccio e disse tranquillamente: “Lui non ha fatto niente, Dom. E’ solo un ragazzo che consegna i giornali.”

Dominic respinse la mano della partner e scese di corsa in fondo alle scale. Si accanì contro il povero Wyatt, fermo ai suoi piedi.

“Dimmelo!” Dominic gridò. “Che cos’hai fatto? Perché?”

Sam raggiunse di corsa Dominic. Afferrò l’isterico poliziotto e lo spinse violentemente sul prato.

“Lascialo stare, Dom” Sam disse. “Me ne occupo io, OK?”

Il viso di Dominic sembrava pallido quanto quello di Wyatt e come lui stava tremando per lo shock.

Annuì e rimase in silenzio, mentre Sam raggiungeva il ragazzo, aiutandolo a sedersi di nuovo.

Gli si accovacciГІ di fronte e lo toccГІ sulla spalla.

Poi lo incoraggiò: “Andrà tutto BENE, Wyatt. Fai dei lunghi respiri profondi.”

Il povero Wyatt non riuscì a seguire quelle istruzioni. Era visibilmente in iperventilazione e singhiozzava al contempo.

Wyatt riuscì a dire con voce spezzata: “Io, io sono venuto a consegnargli il giornale e l’ho trovato lì dentro.”

Sam osservГІ Wyatt di sbieco, pensieroso.

“Perché sei salito fino al porticato del Signor Ogden?” gli chiese. “Non potevi semplicemente limitarti a lanciare il giornale dal cortile?”

Wyatt alzò le spalle e disse: “No, andava fuori di testa quando lo facevo. Diceva che faceva troppo rumore e lo svegliava. Perciò, mi ha chiesto di venire fin sopra il porticato, e così dovevo lasciare il giornale tra la zanzariera e la porta. Altrimenti, diceva che sarebbe andato fuori di testa. Così, sono salito fin su e stavo per aprire la zanzariera, quando ho visto …”

Wyatt fu scosso da un brivido per un momento, poi con un gemito aggiunse …

“E allora, vi ho chiamati con il mio cellulare.”

Sam gli diede una pacca sulla schiena.

“Andrà tutto BENE” replicò. “Hai fatto la cosa giusta a chiamare la polizia. Adesso, aspetta qui.”

Wyatt guardò la sua sacca. “Ma questi giornali, devo ancora distribuirli.”

Povero ragazzo, Sam pensГІ.

Era ovviamente terribilmente confuso. E, soprattutto, a quanto sembrava era anche vittima di un mal riposto senso di colpa. Sam immaginГІ che fosse una reazione naturale.

“Non devi fare niente” rispose. “Non sei nei guai. Andrà tutto BENE. Ora aspetta qui, come ho detto.”

Si alzГІ dallo scalino e cercГІ Dominic, che era ancora fermo in silenzio con la bocca spalancata.

Sam stava iniziando a provare un po’ di rabbia.

Non sa che dovrebbe comportarsi da poliziotto?

Lo chiamò: “Dom, vieni. Dobbiamo entrare lì dentro e guardare che cos’è successo.”

Dom rimase fermo, come se fosse sordo e non si fosse reso conto delle parole della sua partner.

La donna lo chiamò con maggiore durezza. “Dominic, vieni con me, dannazione.”

Dominic annuì silenziosamente, poi la seguì in cima alle scale e attraverso il porticato, fin nell’interno della casa.

Gareth Ogden giaceva con braccia e gambe divaricate sul pavimento; portava dei sandali, un paio di pantaloncini e una t-shirt. La ferita alla fronte sembrava stranamente precisa e simmetrica. Sam si abbassò per dare un’occhiata migliore.

Ancora immobile, Dominic balbettò: “N-non toccare niente.”

Sam quasi ringhiò …

“Pensi davvero che io sia un’idiota?”

Quale poliziotto non sapeva che avrebbe dovuto prestare attenzione su una simile scena del crimine?

Poi volse lo sguardo verso Dominic, notando come fosse ancora pallido e tremante.

Non starГ  per svenire? si chiese.

Gli indicò una poltrona vicina e disse: “Siediti, Dom.”

Dominic eseguì silenziosamente.

Sam si chiese …

Ha mai visto un cadavere prima?

La sua esperienza si limitava ai funerali a bare aperte dei nonni. Naturalmente, questo era un caso completamente diverso. Tuttavia, Sam si sentiva stranamente calma e aveva tutto sotto controllo, quasi come se si fosse preparata a lungo ad affrontare qualcosa del genere.

Ovviamente, ciГІ non valeva per Dominic.

Osservò con attenzione la ferita sulla fronte di Ogden: assomigliava ad una piccola dolina crollata lungo una strada di campagna nei pressi di Rushville l’anno precedente, una strana cavità aperta che non avrebbe dovuto esserci.

Dettaglio ancor più strano era che la pelle sembrava intatta, non lacerata, ma allungata nella forma esatta dell’oggetto che l’aveva colpita.

A Sam occorse soltanto un istante per capire quale fosse stata l’arma del delitto.

Si rivolse a Dominic: “Qualcuno l’ha colpito con un martello.”

Dominic parve dare segni di ripresa: si alzò dalla poltrona, s’inginocchiò accanto a Sam e guardò attentamente il cadavere.

“Come sai che si tratta di un martello?” le chiese.

Benché si rendesse conto che avrebbe potuto sembrare una battuta infelice, Sam replicò …

“Conosco i miei strumenti.”

In effetti, era vero. Sugli strumenti da lavoro, fin dall’infanzia, suo padre le aveva insegnato più di quanto la maggior parte dei ragazzi normalmente apprendesse nel corso di una vita intera. E la dentellatura della ferita di Ogden aveva l’esatta forma della punta arrotondata di un comune martello.

La ferita era troppo grande per essere stata opera, ad esempio, di un martello da lavoro.

Inoltre, ci sarebbe voluto un martello piГ№ pesante per assestare un solo colpo mortale.

Un martello a granchio o uno strappachiodi, immaginò. Uno o l’altro.

Poi, disse a Dominic: “Mi chiedo come il killer sia entrato qui.”

“Oh, lo so io” il partner replicò. “Ogden non chiudeva mai a chiave la porta, persino quando non era in casa. Talvolta, la lasciava spalancata anche di notte. Sai come vive qui lungo la riva la gente; sono stupidi e fiduciosi.”

Sam trovò triste il sentire i termini “stupidi” e “fiduciosi” nella stessa frase.

PerchГ© le persone non avrebbero dovuto lasciare le proprie case aperte in una cittadina come Rushville?

Ormai erano anni che non si verificano crimini violenti.

Beh, non saranno più così fiduciosi ora, pensò.

Sam riprese: “La domanda è, chi è stato?”

Dominic scrollò le spalle ed obiettò: “Chiunque sia il colpevole, senza dubbio sembra che Ogden sia stato proprio colto di sorpresa.”

Studiando l’espressione trasfigurata del volto del cadavere, Sam annuì silenziosamente.

Dominic aggiunse: “Immagino che sia stato uno di fuori, non qualcuno di queste parti. Voglio dire, Ogden era una cattiva persona, ma nessuno in città lo odiava così tanto. E nessuno di qui ha le caratteristiche di un assassino. Probabilmente si è trattato di un vagabondo che è venuto e se ne è andato. Dovremmo essere davvero fortunati a prenderlo.”

Quel pensiero fece girare lo stomaco a Sam.

Non potevano permettere che una cosa simile accadesse proprio lì a Rushville.

Proprio non possiamo.

Inoltre, aveva il forte sospetto che Dominic si sbagliasse.

Il killer non era semplicemente un vagabondo di passaggio.

Il suo istinto le diceva che Ogden era stato assassinato da qualcuno che viveva lì intorno.

Prima di tutto, Sam sapeva che questa non era la prima volta che qualcosa del genere accadeva a Rushville.

Ma sapeva anche che ora non era il momento di cominciare a fare ipotesi.

Così invitò Dominic: “Chiama il Capo Crane. E lui chiamerà il coroner della contea.”

L’uomo annuì, prendendo in mano il suo cellulare.

Prima di prendere il suo, Sam si asciugГІ il sudore che le imperlava fronte.

Si stava già rivelando una giornata calda …

E diventerГ  molto piГ№ calda.




CAPITOLO DUE


Riley Paige respirГІ a pieni polmoni la fresca aria oceanica.

Era seduta nell’alto porticato di una casa sulla spiaggia dove aveva trascorso l’ultima settimana con il suo compagno Blaine e le loro tre figlie adolescenti. In lontananza, nell’ampia spiaggia, si erano radunati alcuni vacanzieri estivi, mentre altri facevano il bagno. Riley vide April, Jilly e Crystal giocare con le onde. Benché nei pressi ci fosse un bagnino, Riley era contenta di poter tenere sott’occhio le ragazze.

Blaine, sdraiato nell’ampia sedia accanto a lei, interruppe il silenzio: “Allora, sei contenta di aver accettato il mio invito a venire qui?”

Riley gli strinse la mano e rispose: “Molto contenta. Potrei davvero abituarmi a questo.”

“Ci spero” Blaine esclamò, stringendole anche lui la mano. “Quando è stata l’ultima volta che hai fatto una vacanza come questa?”

Quella domanda colse Riley leggermente impreparata.

“Non ne ho idea” rispose. “Immagino, che siano passati anni.”

“Beh, allora dovrai rimediare” Blaine replicò.

Riley sorrise e pensò …

Sì, e abbiamo un’altra intera settimana per farlo.

Fino ad allora tutti si erano davvero divertiti. Un ricco amico di Blaine gli aveva offerto l’utilizzo della casa a Sandbridge Beach per due settimane ad agosto. Quando Blaine le aveva invitate ad andare, Riley si era resa conto di dovere ad April e Jilly il passare più tempo lontana dal lavoro, divertendosi con loro.

In quel momento si sorprese a pensare …

Lo dovevo anche a me stessa.

Forse, se avesse fatto abbastanza pratica in quell’estate, si sarebbe persino abituata a viziarsi.

Al loro arrivo, Riley era rimasta meravigliata dall’eleganza di quel posto, una bella casa su palafitta, con una splendida vista sulla spiaggia dal suo porticato. C’era persino una piscina esterna sul retro.

Erano arrivati giusto in tempo per festeggiare il sedicesimo compleanno di April. Riley e le ragazze avevano trascorso quella giornata a fare shopping a ventiquattro chilometri di distanza, a Virginia Beach, e avevano anche visitato il suo acquario. Da allora, non avevano quasi lasciato quel posto, e le ragazze non sembravano affatto annoiarsi.

Blaine, con gentilezza, liberГІ la mano di Riley, e si alzГІ dalla sdraio.

Riley brontolò: “Ehi, dove pensi di andare?”

“A finire di preparare la cena” Blaine rispose. Poi, con un sorrisetto malizioso, aggiunse: “A meno che tu non preferisca andare a mangiare fuori.”

Riley rise a quella piccola battuta. Blaine possedeva un ristorante di classe a Fredericksburg, e lui stesso era uno chef. Da quando erano lì, aveva preparato delle meravigliose cene a base di pesce.

“E’ fuori questione” Riley rispose. “Ora va’ dritto in cucina e mettiti al lavoro.”

“OK, capo” Blaine rispose.

Le diede un rapido bacio e tornò dentro. Riley rimase ad osservare le ragazze divertirsi con le onde per qualche istante, poi iniziò a sentirsi un po’ ansiosa e decise di andare dentro ad aiutare Blaine con la cena.

Ma, naturalmente, sapeva che le avrebbe chiesto di tornare fuori e lasciare che lui si occupasse di cucinare.

Quindi Riley prese il giallo che stava leggendo. Era troppo confusa al momento per seguire appieno la complicata trama, ma si stava godendo la lettura.

Dopo un po’, sentì tutto il proprio corpo contrarsi, e si rese conto di aver fatto cadere il libro al suo fianco. Si era addormentata per alcuni minuti, o era passato più tempo?

Non che le importasse davvero.

Ma la luce del pomeriggio stava svanendo, e le onde stavano incurvandosi più in alto. L’acqua sembrava un po’ più minacciosa, ora che la marea inarrestabile si stava manifestando.

Persino con il bagnino ancora in servizio, Riley si sentì a disagio. Stava per prepararsi ad alzarsi e fare cenno alle ragazze, gridando loro che era ora di uscire dall’acqua, ma sembrava che fossero giunte alla sua stessa conclusione da sole. Erano sulla spiaggia, intente a costruire un castello di sabbia.

Riley fu lieta del loro buon senso: in momenti come quello, quando l’oceano assumeva una tinta nefasta, non sembrava davvero un posto a cui gli esseri umani potessero appartenere. Alcuni abitanti delle profondità erano capaci di violenza terribile, almeno brutale e crudele quanto quella dei mostri umani a cui lei dava la caccia e che combatteva come investigatrice del BAU.

Riley fu percorsa da un brivido, al ricordo di come talvolta avesse dovuto proteggere la sua famiglia contro quei mostri umani. Erano stati terribili. Non era così ingenua da immaginare di poter combattere con i mostri delle profondità.

L’ultimo caso di Riley era stato risolto un mese prima, accoltellamenti di uomini ricchi e potenti nelle case snob ed eleganti della Georgia. Nelle settimane successive la sua vita professionale era stata insolitamente tranquilla e, in qualche modo noiosa, a dire il vero.

Aveva aggiornato registri, preso parte a meeting, e dato consigli ad altri agenti sui loro casi. Le era piaciuto tenere un paio di lezioni agli studenti dell’Accademia dell’FBI. Come investigatrice esperta, addirittura celebre, Riley era una docente popolare, almeno quando era disponibile.

Vedere quei giovani volti nella classe le aveva ricordato il suo iniziale idealismo, quando era ancora una tirocinante all’Accademia. A quel tempo, aveva sperato di liberare il mondo dai criminali. Anni dopo le sue speranze erano diminuite ma stava ancora facendo del proprio meglio.

Che altro posso fare? si chiese.

Era il solo lavoro che conosceva, e sapeva di essere molto brava a svolgerlo.

Sentì gridare la voce di Blaine …

“Riley, la cena è pronta. Chiama le ragazze.”

Riley si alzò e fece un cenno, gridando: “La cena è pronta!” con tutto il fiato che aveva.

Le ragazze si allontanarono dal castello di sabbia, che era diventato piuttosto elaborato, e si precipitarono verso la casa. Corsero sotto il porticato, dove Riley era seduta sul retro della casa, a fare una doccia veloce accanto alla piscina.

Prima di entrare in casa, Riley si soffermò un poco, appoggiata alla ringhiera, e vide che il castello di sabbia delle ragazze stava ormai crollando per via della marea. Riley non riuscì a fare a meno di percepire un pizzico di tristezza per questo, ma ricordò a se stessa che era normale che accadesse ai castelli fatti di sabbia.

Aveva passato ben poco tempo in spiaggia quando era più giovane. Non aveva vissuto quel tipo d’infanzia. Ma osservando le ragazze durante gli ultimi giorni, sapeva che parte del divertimento nel costruire castelli di sabbia era propio il fatto che sarebbero stati distrutti.

Una sana lezione di vita, direi.

Se ne stette ad osservare il castello di sabbia svanire nell’acqua per alcuni istanti. Quando sentì le tre ragazze correre per le scale sul retro, percorse il porticato intorno alla casa per accoglierle.

Una era la figlia sedicenne di Blaine, Crystal, la migliore amica di April. L’altra era la figlia quattordicenne di Riley, appena adottata, Jilly.

Mentre le tre ragazze ridacchianti cominciarono a correre in camera a cambiarsi i costumi per la cena, Riley notГІ un piccolo taglio sulla coscia di Jilly.

Prese gentilmente Jilly per un braccio e disse: “Come te lo sei fatto?”

Jilly dette un’occhiata al taglio e disse: “Non lo so. Sono stata maldestra, direi. Sono finita in una spina o qualcosa di appuntito.”

Riley si fermò ad esaminare il taglio. Non era affatto grave, e stava già iniziando a cicatrizzarsi. Eppure, a Riley parve comunque strano. Ricordò che Jilly aveva un taglio simile sull’avambraccio il giorno in cui erano arrivate lì. Jilly aveva detto che era stata Marbles, la gatta di April, a graffiarla. April l’aveva negato.

Jilly si allontanГІ da lei, visibilmente sulla difensiva, pensГІ Riley.

“Non è niente, mamma, OK?”

Riley disse: “C’è un kit di pronto soccorso in bagno. Mettici su del disinfettante, prima di venire a cena.”

“OK, d’accordo” Jilly replicò.

Riley continuГІ ad osservarla, mentre Jilly correva dietro ad April e Crystal in camera da letto.

Nulla di cui preoccuparsi, Riley si disse.

Ma era difficile non preoccuparsi. Jilly viveva con loro soltanto da gennaio. Quando Riley lavorava ad un caso in Arizona, aveva salvato Jilly da circostanze disperate. Dopo alcune vicissitudini legali e personali, Riley era finalmente riuscita ad adottare Jilly soltanto un mese prima, e la ragazza sembrava felice con la sua nuova famiglia.

E inoltre …

E’ soltanto un piccolo taglio, nulla di cui preoccuparsi.

Riley andò in cucina ad aiutare Blaine ad apparecchiare e mettere in tavola la cena. Le ragazze presto si unirono a loro, e tutti si sedettero: avrebbero gustato dei deliziosi filetti fritti di platessa, serviti con salsa tartara. Tutti erano felici e sorridenti. Quando Blaine servì la cheesecake come dessert, una sensazione calda e piacevole s’impossessò di Riley.

Siamo come una famiglia, lei pensГІ.

O forse questo non era proprio giusto. Forse, solo forse …

Siamo davvero una famiglia.

Era passato molto tempo dall’ultima volta che Riley si era sentita così.

Quando terminò il dessert, pensò di nuovo …

Potrei davvero abituarmi a questo.



*



Dopo la cena, le ragazze tornarono nella loro camera a giocare, prima di dormire. Riley si unì a Blaine sul porticato, dove sorseggiarono un bicchiere di vino, mentre osservavano la notte farsi sempre più profonda. I due restarono in silenzio a lungo.

Riley si crogiolava in quella tranquillità, e sentiva che era così anche per Blaine.

Non riusciva a ricordare di aver condiviso molti momenti semplici, sereni e silenziosi come questo con il suo ex-marito, Ryan. Alternativamente avevano parlato o scelto deliberatamente di non farlo. E, quando non avevano parlato, avevano vissuto semplicemente nei loro mondi separati.

Ma Blaine era una vera parte del mondo di Riley adesso …

Ed ГЁ un bel mondo.

La luna splendeva, e, mentre la notte diventava più buia, le stelle apparivano in grandi gruppi, incredibilmente splendidi e distanti dalle luci della città. Le cupe onde del Golfo riflettevano la luce della luna e delle stelle. Lontano, l’orizzonte divenne sfocato e infine svanì, così che il mare e il cielo si potessero fondere insieme.

Riley chiuse gli occhi e ascoltГІ per un momento il suono della marea.

Non c’erano altri suoni, nessuna voce, niente televisore, niente traffico cittadino.

Riley fece un lungo, profondo e felice sospiro.

Come per rispondere a quel sospiro, Blaine disse …

“Riley, mi stavo chiedendo …”

L’uomo fece una pausa. Riley aprì gli occhi e lo guardò, scorgendo solo un bagliore di tensione.

Poi, l’uomo proseguì …

“Ti sembra di conoscermi da tanto, o solo da poco?”

Riley sorrise. Era una domanda interessante. Si conoscevano ormai da un anno, e avevano deciso di mettersi insieme da circa tre mesi. In tutto quel lasso di tempo, il loro rapporto si era molto consolidato.

Lei e le loro famiglie avevano anche attraversato dei momenti di incredibile pericolo, e Blaine aveva dimostrato grande intraprendenza e coraggio.

In questi mesi, Riley aveva imparato a volergli bene, a fidarsi di lui ed a ammirarlo.

“E’ difficile da dire” rispose. “Entrambi direi. Sembra tanto tempo, per quanto si è consolidato il nostro rapporto. Sembra poco tempo, perché … beh, perché talvolta mi stupisco di quanto in fretta ci siamo avvicinati.”

Ci fu di nuovo silenzio e Riley comprese che Blaine si sentiva esattamente nello stesso modo.

Infine, Blaine riprese …

“Che cosa pensi … che dovrebbe succedere adesso?”

Riley lo guardГІ negli occhi. Il suo sguardo era sincero e indagatore.

La donna sorrise e disse la prima cosa che le passò per la mente. “Perché, Blaine Hildredth, mi stai facendo la proposta?”

Blaine sorrise e replicò: “Vieni dentro. Devo mostrarti una cosa.”




CAPITOLO TRE


A Riley mancava il fiato. Un mondo intero di future possibilitГ  sembrava aprirsi di fronte a lei, e non aveva alcuna idea di che cosa pensarne al momento.

Non sapeva che cosa dire, perciò si limitò a prendere il suo bicchiere di vino e seguì Blaine, attraversando il porticato, fino alla sala da pranzo.

Blaine raggiunse un mobiletto e tirò fuori un grosso rotolo di carta. Quando erano arrivati, Riley lo aveva notato togliere il rotolo dall’auto, insieme alle altre cose per la spiaggia, ma non si era preoccupata di chiedergli che cosa fosse.

L’uomo srotolò il rotolo sul tavolo della camera da pranzo, mise delle tazze sui bordi per tenerlo fermo. Sembrava una sorta di pianta elaborata.

“Che cos’è?” Riley chiese.

“Non la riconosci?” Blaine chiese. “E’ la mia casa.”

Riley dette una migliore occhiata ai disegni, sentendosi lievemente perplessa.

Lei disse: “Ecco … sembra incredibilmente grande per essere la tua casa.”

Blaine abbozzò un sorriso e spiegò: “Perché un’intera ala non è stata ancora costruita.”

Riley si sentiva certamente confusa, mentre Blaine cominciava a spiegare i disegni. MostrГІ come la nuova ala avrebbe incluso camere da letto per April e Jilly. E, naturalmente, ci sarebbe stato un intero appartamento per Gabriela, la governante di Riley, che avrebbe lavorato per loro quando il tutto sarebbe stato costruito. Il nuovo progetto includeva persino un piccolo ufficio per Riley. Non ne aveva avuto uno da quando Jilly era andata a vivere con lei, perchГ© lo aveva convertivo in camera da letto per la ragazza.

Riley si sentiva commossa e divertita al contempo.

Quando ebbe terminato le spiegazioni, lei domandò …

“Quindi, questo è il tuo modo di chiedermi di sposarti?”

Blaine balbettò: “Io, io direi di sì. Mi rendo conto che non è molto romantico. Niente anello, niente proposta in ginocchio.”

Riley rise e disse: “Blaine, se t’inginocchi giuro su Dio che ti prendo a schiaffi, sciocco che non sei altro.”

Blaine la fissГІ con sorpresa.

Ma Riley era stata sincera. Stava avendo un flashback del momento in cui Ryan le aveva fatto la proposta molti anni prima, quando erano giovani e poveri; Ryan, un avvocato in difficoltà e Riley una tirocinante dell’FBI. Ryan aveva eseguito l’intero rituale, inginocchiandosi e offrendole un anello, che a dire il vero non poteva permettersi.

Allora, era sembrato abbastanza romantico.

Ma le cose erano andate a finire male per loro e quel ricordo ora sembrava amaro per Riley.

La proposta molto meno tradizionale di Blaine appariva perfetta al confronto.

Blaine mise il braccio intorno alle spalle di Riley, e la baciГІ sul collo.

“Sai, il matrimonio avrebbe vantaggi pratici” le disse. “Non dovremmo dormire in camere separate quando le ragazze sono in giro.”

Riley sentì una scintilla di desiderio al suo bacio e al suo suggerimento.

Sì, quello sarebbe un vantaggio, pensò.

I momenti d’intimità erano stati scarsi. I due erano confinati in camere separate, persino durante questa piacevole vacanza.

Riley sospirò profondamente e disse: “E’ molto a cui pensare, Blaine. Molto per entrambi su cui riflettere.”

Blaine annuì. “Lo so. Ecco perché non mi aspetto che salti dalla gioia, gridando �sì, sì, sì’ con tutto il fiato che hai in corpo. Voglio solo che tu sappia …. che ce l’ho in testa, e spero che sia così anche per te.”

Riley sorrise ed ammise: “Sì, ci ho pensato.”

Si guardarono negli occhi per alcuni istanti. Ancora una volta, Riley si trovГІ a godere della tranquillitГ  che albergava tra di loro. Ma, naturalmente, sapeva che non potevano lasciare tutte quelle domande che frullavano a entrambi per la testa, senza alcuna risposta.

Infine, Riley propose: “Torniamo di là.”

Riempirono i loro bicchieri e uscirono sul porticato, sedendosi nuovamente. La notte diventava sempre piГ№ piacevole col passare del tempo.

Blaine si allungò e prese la mano di Riley. “So che è una grande decisione. Abbiamo tanto su cui riflettere. Da un lato, siamo entrambi già stati sposati. E … beh, non ringiovaniremo di certo.”

Riley pensò silenziosamente …

Motivo ancor piГ№ valido per prendere un impegno.

Blaine continuò: “Forse dovremmo iniziare col fare una lista di tutte le ragioni per cui questa non potrebbe essere una buona idea.”

Riley rise e disse: “Oh, Blaine, dobbiamo?”

Ma sapeva perfettamente che lui aveva ragione.

E potrei essere proprio io ad iniziare, decise.

Fece un respiro lungo e profondo, e disse: “Tanto per cominciare, non ci siamo solo noi di mezzo. Siamo già entrambi genitori, con tre figlie adolescenti tra noi. Se ci sposiamo, saremmo anche matrigna e patrigno, io per tua figlia, e tu per le mie due figlie. E’ un grosso impegno, direi.”

“Lo so” Blaine disse. “Ma amo l’idea di fare da padre ad April e Jilly.”

A Riley venne un nodo in gola per l’emozione, dinnanzi alla sincerità nella voce dell’uomo.

“Provo lo stesso per Crystal” rispose. Poi, con un sorrisetto aggiunse: “Le mie ragazze hanno già una gattina e una cagnolina. Spero che vada BENE.”

Blaine disse: “Va bene. Non chiederò nemmeno un anticipo per gli animali.”

La loro risata riecheggiò musicalmente nell’aria notturna.

Poi, Riley disse: “OK, è il tuo turno.”

Blaine sospirò profondamente e disse: “Beh, abbiamo entrambi un ex.”

Ripetendo il suo sospiro, Riley disse: “Vero.”

Un brivido la scosse al ricordo del suo unico incontro con l’ex-moglie di Blaine, Phoebe. La donna stava fisicamente attaccando la povera Crystal, in preda ad una rabbia dovuta allo stato di ebbrezza, finché Riley non era intervenuta, allontanandola dalla figlia.

Blaine aveva detto a Riley, che aver sposato Phoebe era stato un errore di gioventГ№: non era stato a conoscenza del fatto che fosse bipolare e pericolosa per se stessa e gli altri.

Sembrando intuire i pensieri di Riley, Blaine disse …

“Non ho più notizie di Phoebe. Vive con sua sorella Drew. Comunico con Drew di tanto in tanto. Dice che Phoebe è in cura, e sta migliorando, ma che non pensa più a Crystal e a me. Sono certo che sia uscita definitivamente dalle nostre vite.”

Riley deglutì rumorosamente e disse …

“Vorrei poter dire lo stesso per Ryan.”

Blaine strinse la mano di Riley e disse: “Beh, lui è il padre di April. Vorrà continuare a fare parte delle nostre vite. E anche di quella di Jilly. Questo lo capisco.”

“Sei troppo giusto con lui” Riley replicò.

“Davvero? Perché?”

Riley rifletté. …

Come posso cominciare a spiegare?

L’unico tentativo di Ryan di riconciliarsi e tornare con lei si era concluso disastrosamente, specialmente per Jilly ed April, che avevano capito troppo brutalmente che non potevano fare affidamento su di lui come padre.

Nel frattempo, Riley non aveva idea di quante ragazze erano entrate ed uscite dalla vita di Ryan.

Prese un sorso di vino e disse: “Non penso che vedremo molto Ryan. E penso anche che vada bene così.”

Riley e Blaine restarono in silenzio per alcuni istanti. Mentre fissavano la notte, le preoccupazioni di Riley su Phoebe e Ryan scivolarono via dalla sua mente, e, ancora una volta, si crogiolГІ nel calore e nel conforto della semplice compagnia di Blaine.

La tranquillitГ  fu interrotta dal suono dei passi, delle chiacchiere e delle risate, mentre le ragazze correvano fuori dalla loro camera. Le parve che stessero facendo qualcosa in cucina, forse uno spuntino nel cuore della notte.

Intanto, Riley e Blaine cominciarono a parlare serenamente di varie questioni: di come le loro carriere molto differenti potessero o non potessero essere compatibili, di come Riley avrebbe venduto la sua casa che aveva acquistato soltanto un anno prima, di come avrebbero gestito le loro finanze, e argomenti simili.

Mentre parlavano, Riley si ritrovò a pensare …

Abbiamo iniziato ad elencare le ragioni per cui sposarsi non ГЁ una buona idea.

Invece, sembrava sempre piГ№ una buona idea ad ogni secondo che passava.

E la cosa davvero bella era che nessuno di loro doveva dirlo ad alta voce.

Potrei benissimo aver detto sì, pensò.

Certamente per lei erano seriamente fidanzati e stavano per sposarsi.

E le piaceva davvero quella sensazione.

La loro conversazione fu interrotta, quando April corse sul porticato con il cellulare di Riley in mano.

Il telefono stava vibrando.

Dandolo alla madre, April disse …

“Ehi, mamma, hai lasciato il tuo cellulare in cucina. Hai ricevuto una chiamata.”

Riley soffocò un sospiro. Suppose che quella chiamata fosse da parte di qualcuno che non avrebbe voluto sentire al momento. In effetti, vide che si trattava del suo capo, l’Agente Speciale Brent Meredith.

Il suo buonumore scemò, intuendo …

Vuole che torni al lavoro.




CAPITOLO QUATTRO


Rispondendo alla chiamata, Riley sentì la familiare voce burbera di Meredith.

“Come procede la sua vacanza, Agente Paige?”

Riley riuscì a impedirsi di rispondere …

“Stava andando bene fino ad ora.”

Invece, replicò: “Molto bene. Grazie.”

Si alzГІ dalla sedia e vagГІ lungo il porticato.

Meredith emise un ringhio esitante, poi aggiunse …

“Ascolti, abbiamo ricevuto delle strane telefonate da una poliziotta in Mississippi, da una piccola cittadina marinara chiamata Rushville. Lei sta lavorando ad un caso di omicidio. Hanno spaccato la testa con un martello ad un uomo del posto, e …”

Meredith fece una nuova pausa, per poi proseguire …

“La donna ha motivo di credere che sia opera di un serial killer.”

“Perché?” Riley domandò.

“Perché è successa una cosa simile a Rushville, circa dieci anni fa.”

Riley strizzГІ gli occhi per la sorpresa.

Commentò: “E’ tanto tempo tra un omicidio e l’altro.”

“Sì, lo so” Meredith le rispose. “Ho parlato con il suo capo, e l’uomo ha detto che non c’è molto per collegare i due casi. Ha detto che quella donna è soltanto una poliziotta annoiata di una piccola cittadina in cerca di emozioni. Il fatto è, in ogni caso, che lei continua a chiamare e non sembra affatto pazza, perciò forse …”

Di nuovo, Meredith rimase in silenzio. Riley guardò all’interno della casa, e vide che Blaine stava aiutando le ragazze a preparare qualcosa da mangiare in cucina. Riley si sentì male al pensiero di dover interrompere quella vacanza.

Poi, il capo disse: “Ascolti, pensavo che, se è stanca di stare in vacanza e ha nostalgia del lavoro, forse potrebbe andare in Mississippi e …”

Riley si stupì al sentire la sua voce interromperlo bruscamente.

“No” rispose.

Ci fu di nuovo silenzio, e il cuore di Riley sembrГІ volerle uscire dal petto.

Oh, mio Dio, pensГІ.

Ho appena detto di no a Brent Meredith.

Non ricordava di aver mai fatto una cosa simile e per una gran buona ragione. Meredith era noto per disprezzare quella parola, specialmente quando c’era del lavoro da fare.

Riley si preparò a ricevere una feroce ramanzina. Invece, sentì un roco sospiro.

Meredith disse: “Sì, avrei dovuto immaginarlo. Probabilmente, non è nulla. Mi spiace averla disturbata. Continui a godersi la vacanza.”

Meredith mise fine alla chiamata, e Riley restГІ sul porticato guardando il telefono.

Le parole di Meredith riecheggiarono nella sua mente …

“Mi spiace averla disturbata.”

E quello non sembrava affatto il capo.

Le scuse non erano affatto nel suo stile.

Che cosa pensava davvero?

Riley aveva la sensazione che Meredith non avesse creduto alle sue stesse parole …

“Probabilmente, non è nulla.”

Riley intuì che qualcosa della storia della poliziotta avesse attirato l’attenzione di Meredith, il quale, più che mai, credeva che ci fosse davvero un serial killer in Mississippi. Ma visto che non disponeva di alcuna prova tangibile su cui poter lavorare, non gli sembrava di poter ordinare a Riley di prendere il caso.

Mentre Riley continuava a osservare il cellulare, si ritrovò a pensare …

Forse dovrei richiamarlo?

Dovrei andare in Mississippi e dare un’occhiata, almeno?

I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di April.

“E allora che cosa succede? La vacanza è finita?”

Riley guardò e vide che la figlia era ferma nei pressi, nel porticato, con un’espressione triste.

“Perché lo pensi?” Riley chiese.

April sospirò e disse: “Dai, mamma. Ho visto chi ti ha chiamato. Devi correre a risolvere un altro caso, non è così?”

Riley guardГІ nella cucina e vide che Blaine e le altre due ragazze stavano ancora facendo degli spuntini insieme. Ma Jilly sembrava guardare nervosamente Riley.

Riley si chiese improvvisamente …

A che cosa diavolo stavo pensando?

Lei sorrise ad April e disse …

“No, non devo andare da nessuna parte. Sicuro …”

Poi, allargando di più il sorriso, aggiunse …

“Ho detto di no.”

April spalancò gli occhi. Poi, si precipitò in cucina, gridando …

“Ehi, ascoltate! Mamma ha detto di no ad un caso!”

Le altre due ragazze cominciarono a gridare “Evviva!” e “Così si fa!” mentre Blaine guardava felice Riley.

Poi, iniziò un divertente battibecco, quando Jilly disse alla sorella …

“Te l’ho detto. Ti ho detto che avrebbe rifiutato.”

April rispose a tono: “Non è vero. Eri persino più preoccupata di me.”

“Non è vero” Jilly disse. “Mi devi dieci dollari.”

“Non abbiamo mai fatto una scommessa a riguardo!”

“Invece sì!”

Le due ragazze si presero giocosamente a pugni, ridacchiando e ridendo mentre litigavano.

Anche Riley scoppiò a ridere e disse: “OK, ragazze. Basta così. Basta litigare. Non rovinate una vacanza perfetta. Mangiamo tutti qualcosa.”

Poi si unì al gruppo che chiacchierava e rideva per il pasto della sera.

Mentre mangiavano, lei e Blaine continuarono a guardarsi con amore.

Erano davvero una coppia con tre ragazze adolescenti da crescere.

Riley si chiese …

Quando è stata l’ultima volta che ho avuto una serata tanto meravigliosa?



*



Riley camminava a piedi nudi sulla spiaggia, mentre la luce del sole mattutino si rifrangeva sulle onde. Nell’aria risuonavano i versi dei gabbiani e la brezza era fresca e piacevole.

SarГ  una bella giornata, pensГІ.

Ma, di là dalle apparenze, c’era qualcosa di profondamente sbagliato.

Le ci volle qualche attimo per capire …

Sono sola.

Guardò la spiaggia in tutte le direzioni, e vide che non c’era nessuno a vista d’occhio.

Dove sono? si chiese.

Dove sono April, Jilly e Crystal?

E dov’è Blaine?

Uno strano timore cominciò a crescere in lei, e anche un pensiero terrificante …

Forse ho sognato tutto.

Sì, forse ieri sera non è mai accaduto nulla.

Assolutamente nulla.

Quei bei momenti con Blaine, mentre pianificavano il loro futuro insieme.

La risata delle sue due figlie, e anche di Crystal, che stava per diventare la sua terza figlia.

Quella sensazione di appartenenza, piena di calore, una sensazione che aveva passato tutta la vita a cercare e desiderare.

E’ stato tutto solo un sogno.

E ora era sola, sola come non era mai stata in vita sua.

Proprio allora, sentì ridere e chiacchierare dietro di sé.

Si voltò e li vide …

Blaine, Crystal, April e Jilly: tutti e quattro correvano intorno, lanciandosi un pallone da spiaggia.

Riley sospirГІ sollevata.

Allora era vero, pensГІ.

Naturalmente, non l’aveva soltanto immaginato.

Riley rise con gioia e corse per unirsi a loro.

Ma, improvvisamente, qualcosa di duro ed invisibile la bloccГІ.

Era come se fosse sorta una barriera invisibile, che la separava dalle persone che piГ№ amava al mondo.

Riley si mosse lungo la barriera, facendovi scorrere sopra le mani, pensando …

Forse c’è un modo per oltrepassarla.

Poi, sentì una risata familiare.

“Arrenditi, figliola” una voce disse. “Quella vita non è per te.”

Riley si voltГІ e vide qualcuno a pochi metri di distanza da lei.

Era un uomo che indossava un’uniforme completa da Marine. Era alto ed allampanato, col viso invecchiato e segnato dalle rughe di anni di rabbia e di alcol.

Era l’ultimo essere umano al mondo che Riley avrebbe voluto vedere.

“Papà” mormorò con disperazione.

L’uomo sorrise tristemente e disse:“Ehi, non dovresti sembrare così dannatamente triste. Pensavo che ti avrebbe fatto piacere rivedere me, il tuo carne e il tuo sangue.”

“Sei morto” Riley sbottò.

Il genitore scrollò le spalle, replicando: “Beh, come già sai, questo non m’impedisce di farmi vedere di tanto in tanto.”

Riley era consapevole che c’era della verità in quelle parole.

Non era la prima volta che vedeva suo padre da quando era morto l’anno prima.

E non era neanche la prima volta che rimaneva disorientata dalla sua apparizione. Il poter parlare con un uomo morto proprio non aveva alcun senso per lei.

Ma di una cosa era sicura.

Non voleva avere niente a che fare con lui.

Voleva stare tra persone che non le facessero odiare se stessa.

Quindi, si voltГІ e cominciГІ a camminare verso Blaine e le ragazze, che stavano ancora giocando con il pallone da spiaggia.

Di nuovo, fu fermata da quell’invisibile barriera.

Il padre rise. “Quante volte devo dirtelo? Non hai niente a che fare con loro.”

Tutto il corpo di Riley tremГІ, per rabbia o dolore, non seppe stabilirlo.

Si voltò verso il padre, gridando …

“Lasciami in pace!”

“Sei sicura?” l’uomo ribatté. “Sono tutto ciò che hai. Sono tutto ciò che sei.”

Riley ringhiò: “Non sono affatto come te. So che cosa significa amare ed essere amata.”

Il padre scosse la testa e sprofondГІ con i piedi nella sabbia.

“Non che io non ti capisca” rispose. “E’ una dannata vita folle quella che hai, cerchi giustizia per gente che è già morta, quindi proprio chi non ha più bisogno di giustizia. Proprio com’è stato con me in Vietnam, una stupida guerra che non si poteva vincere in alcun modo. Sei una cacciatrice, come me. Ti ho cresciuta in quel modo. Non conosciamo altro, noi due.”

Rimasero immobili in una muta, reciproca sfida.

Qualche volta Riley riusciva a sconfiggerlo, facendogli battere le palpebre.

Ma questa non era una di quelle volte.

BattГ© dunque le palpebre e distolse lo sguardo.

Il padre sogghignò, congedandosi bruscamente: “Accidenti, se vuoi restare da sola, per me va bene. Neanch’io mi sto esattamente godendo la tua compagnia.”

Si voltГІ allontanandosi lungo la spiaggia.

Riley tornГІ a guardare i suoi familiari e vide che tutti si stavano allontanando: April e Jilly mano nella mano, Blaine e Crystal in altra direzione.

Mentre già stavano scomparendo nella prima luce del mattino, Riley batté le mani sulla barriera e provò a gridare …

“Tornate! Vi prego, tornate indietro! Vi amo tutti!”

Le labbra si mossero ma dalla bocca non uscì alcun suono.

*



Riley spalancГІ gli occhi e si trovГІ sdraiata nel letto.

Un sogno, pensГІ. Avrei dovuto sapere che si trattava di un sogno.

Talvolta il padre le appariva nei sogni.

Dopo tutto, in quale altro modo avrebbe potuto passare a trovarla, essendo morto?

Le ci volle un altro momento per rendersi conto di avere gli occhi bagnati di pianto.

L’opprimente solitudine, l’isolamento dalle persone che più amava al mondo, l’avvertimento ricevuto dal padre …

“Sei una cacciatrice, come me.”

C’era poco da meravigliarsi che si fosse svegliata angosciata.

Prese un fazzoletto e, a poco a poco, riuscì a calmarsi e smettere di singhiozzare. Ma, anche così, quel senso di solitudine non intendeva scomparire. Si ricordò che le ragazze dormivano in un’altra camera, e Blaine in una terza.

Ma le sembrava in qualche modo difficile crederlo.

Da sola al buio, si sentì come se tutti fossero molto distanti, dall’altro capo del mondo.

Pensò di alzarsi e camminare in punta di piedi per il corridoio, e di unirsi a Blaine nella sua camera, ma …

Le ragazze.

Dormivano in camera separate per via delle ragazze.

Sistemò il cuscino intorno alla testa e provò a riaddormentarsi, ma non riusciva a smettere di pensare …

Un martello.

Qualcuno in Mississippi ГЁ stato ucciso con un martello.

Si disse che non era un suo caso, e che aveva detto di no a Brent Meredith.

Ma, anche quando finalmente riuscì a riaddormentarsi, quei pensieri non l’abbandonarono …

C’è un killer a piede libero.

C’è un caso da risolvere.




CAPITOLO CINQUE


Entrando nella stazione di polizia di Rushville, prima tappa del suo giro mattutino, Samantha avvertì la sensazione di essersi messa nei guai. Il giorno prima aveva fatto alcune telefonate, che probabilmente non avrebbe dovuto fare.

Forse dovrei imparare a farmi gli affari miei, pensГІ.

Ma, in qualche modo, farsi gli affari propri non le riusciva facilmente.

Provava sempre a sistemare le cose: talvolta quelle che non si potevano aggiustare, o quelle che altre persone non volevano che fossero aggiustate.

Come al solito, al suo arrivo, Sam non vide altri poliziotti ma soltanto la segretaria del capo, Mary Ruckle.

I colleghi agenti la prendevano molto in giro per questo …

“La buona vecchia affidabile Sam” dicevano. “Sempre la prima ad arrivare e l’ultima ad andarsene.”

In qualche modo, non sembrava che intendessero farle un complimento. Ma, ripensandoci, trovava naturale che la “buona vecchia affidabile Sam” fosse presa di mira: era la poliziotta più giovane e l’ultima arrivata nelle forze dell’ordine di Rushville. Non era di alcun aiuto il fatto che fosse anche l’unica donna.

Per un momento, Mary Ruckle non sembrò notare l’arrivo di Sam. Era profondamente impegnata a farsi le unghie, la sua abituale occupazione durante la maggior parte della giornata lavorativa. Sam non riusciva a comprendere il piacere di farsi le unghie. Lei teneva sempre le sue semplici e corte e forse questa era una delle varie ragioni per cui la gente la considerava, beh …

Poco femminile.

Non che Mary Ruckle fosse ciГІ che Sam considerava affascinante. Aveva il viso stretto e cattivo, come se fosse stato messo insieme da una molletta da bucato sulla punta del naso. Eppure, Mary era sposata e aveva tre figli, e pochi a Rushville prevedevano quel tipo di vita per Sam.

Sam non sapeva che cosa desiderava davvero. Provava a non pensare troppo al futuro. Forse era questo il motivo per cui si concentrava tanto su ogni cosa in cui si imbatteva, giorno dopo giorno. Non riusciva davvero ad immaginare un futuro per se stessa, almeno non tra le scelte che sembravano essere disponibili.

Mary soffiò sulle sue unghie, guardò Sam e disse …

“Il Capo Crane vuole parlarti.”

Sam annuì con un sospiro.

Proprio come mi aspettavo, pensГІ.

Entrò nell’ufficio e trovò il Capo Crane Carter intento a giocare a Tetris sul suo computer.

“Solo un minuto” balbettò, sentendo Sam entrare nella stanza.

Probabilmente distratto dall’ingresso, perse rapidamente la partita a cui stava giocando.

“Dannazione” esclamò, guardando lo schermo.

Sam si preparГІ. Probabilmente era giГ  stufo di lei. Perdere una partita di Tetris non doveva aver migliorato il suo umore.

Il Capo si girò nella sua sedia girevole e disse …

“Kuehling, siediti.”

Sam si sedette obbediente di fronte alla sua scrivania.

Crane unì insieme le punte delle dita delle mani e la fissò per un momento, provando come al solito a sembrare il pezzo grosso che lui stesso immaginava d’essere. E, come al solito, Sam non ne rimase impressionata.

Crane aveva circa trent’anni, era bello ma non aveva nulla che colpisse l’immaginazione: piacente in un modo che nella mente di Sam si confaceva più ad un agente di assicurazione. Invece, era diventato il capo della polizia, profittando del vuoto di potere che il Capo Jason Swihart aveva lasciato, quando era improvvisamente andato via vent’anni prima.

Swihart era stato un buon capo e era sempre piaciuto a tutti, inclusa Sam. A Swihart era stato proposto un lavoro grandioso in una società del settore della sicurezza nella Silicon Valley, e l’uomo si era comprensibilmente spostato su pascoli più verdi.

Perciò, ora Sam e gli altri poliziotti dovevano rispondere al Capo Carter Crane. A Sam, l’uomo sembrava mediocre in un dipartimento pieno di mediocrità. Sam non l’avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma era certa di avere un cervello migliore di quello che possedevano Crane e tutti gli altri poliziotti del luogo messi insieme.

Sarebbe bello avere una possibilitГ  di dimostrarlo, pensГІ.

Infine, Crane disse: “Ho ricevuto un’interessante telefonata ieri sera, da un certo Agente Speciale Brent Meredith di Quantico. Non crederai mai a ciò che mi ha detto. Oh, ma, d’altronde, forse lo farai.”

Sam si lamentò infastidita e disse: “Avanti, Capo. Andiamo dritti al punto. Ho chiamato l’FBI ieri pomeriggio. Ho parlato con alcune persone, prima di essere finalmente messa in contatto con Meredith. Pensavo che qualcuno dovesse chiamare l’FBI. Dovrebbero essere qui ad aiutarci.”

Crane fece un sorrisetto e disse: “Non dirmelo. E’ perché sei ancora convinta che l’omicidio di Gareth Ogden dell’altro ieri sia stato opera di un serial killer, che vive proprio qui a Rushville.”

Sam roteГІ gli occhi.

“Ho bisogno di rispiegarlo?” replicò. “L’intera famiglia Bonnett è stata uccisa una notte di dieci anni fa. Qualcuno ha spaccato loro la testa con un martello. Il caso non è mai stato risolto.”

Crane annuì e disse: “E pensi che lo stesso killer sia sbucato fuori dieci anni dopo.”

Sam scrollò le spalle e disse: “C’è un collegamento piuttosto ovvio. Il modus operandi è identico.”

Crane alzò improvvisamente un po’ la voce.

“Non c’è alcun collegamento. Lo abbiamo già deciso ieri. Il modus operandi è solo una coincidenza. Il meglio che possiamo dire è che Gareth Ogden è stato ucciso da un vagabondo che è passato per la città. Stiamo seguendo ogni pista possibile. Ma a meno che non ripeta lo stesso crimine altrove, è probabile che non riusciremo mai a prenderlo.”

Sam si sentì improvvisamente impaziente.

Replicò: “Se è stato soltanto un vagabondo, perché non c’era alcuna traccia di furto?”

Crane colpì la scrivania col palmo della sua mano.

“Dannazione, non cedi con nessuna delle tue teorie, vero? Non sappiamo se non c’è stato un furto. Ogden era abbastanza confuso da lasciare la porta di casa aperta. Forse lo era anche da lasciare tanti soldi sul suo tavolino da caffè. Il killer li ha visti e li ha presi, colpendo Ogden alla testa nel farlo.”

Riunendo di nuovo le punte delle dita, Crane aggiunse …

“Ora non ti sembra più plausibile come teoria piuttosto che quella di uno psicopatico che ha passato dieci lunghi anni … a fare cosa, esattamente? In ibernazione, forse?”

Sam fece un respiro lungo e profondo.

Non ricominciare, si disse.

Non poteva esporre di nuovo tutto soltanto perchГ© la teoria di Crane la infastidiva. E poi, come si spiegava il martello? Lei stessa si era accorta che i martelli di Ogden erano tutti ancora ben stipati nella sua cassetta degli attrezzi. PerciГІ, il killer si era portato con sГ© un martello, mentre vagava di cittГ  in cittГ ?

Certo, era possibile.

Ma come teoria sembrava anche un po’ ridicola.

Crane brontolò ed aggiunse: “Ho detto a quel Meredith che eri annoiata e che hai un’enorme immaginazione, e di dimenticare il tutto. Ma, francamente, l’intera conversazione è stata imbarazzante. Non mi piace quando la gente mi scavalca. Non avevi alcun diritto di fare quelle telefonate. Chiedere aiuto all’FBI è il mio lavoro, non il tuo.”

Sam digrignГІ i denti, sforzandosi di tacere.

Riuscì a dire con voce tranquilla …

“Sì, Capo.”

Crane respirГІ, facendo quello che sembrГІ un sospiro di sollievo.

“Lascerò perdere tutto questo e non avvierò alcuna azione disciplinare stavolta” disse. “La verità è che sarei molto più felice se nessuno dei ragazzi venisse a sapere qualcosa. Hai detto a qualcun altro qui delle tue bravate?”

“No, Capo.”

“Allora, continua a far in modo che non si sappia” Crane sottolineò.

L’uomo si voltò e cominciò una nuova partita a Tetris, mentre Sam lasciava il suo ufficio. Tornata alla propria scrivania, si sedette e rimuginò silenziosamente.

Se non posso parlare con nessuno di questo, allora esploderГІ, pensГІ.

Ma aveva appena promesso di non riferire la questione agli altri poliziotti.

E allora con chi poteva parlare?

Riusciva a pensare solo ad una persona … quella che era la ragione per cui era lì, provando a svolgere il suo lavoro …

Mio padre.

Era stato un poliziotto in servizio lì, quando la famiglia Bonnett era stata uccisa.

Il fatto che il caso non fosse stato risolto aveva perseguitato l’uomo per anni.

Forse papГ  potrebbe dirmi qualcosa, pensГІ.

Forse potrebbe suggerirmi delle idee.

Ma Sam capì che non sarebbe affatto una buona idea. Il padre era in una casa di riposo, e soffriva di demenza senile. Aveva giorni buoni e giorni cattivi, ma menzionare un caso dal suo passato lo avrebbe certamente innervosito e confuso. Sam non voleva che succedesse.

Al momento, non aveva molto da fare, finché il suo partner, Dominic, non fosse arrivato per il loro turno mattutino. Sperava che arrivasse presto, così che potessero fare un giro dell’area, prima che il caldo divenisse troppo soffocante. Oggi ci si aspettava che superasse il record

Intanto, non poteva preoccuparsi di qualcosa che lei non poteva risolvere, nemmeno della possibilità che un serial killer potesse essere lì a Rushville, preparandosi a colpire ancora.

Prova a non pensarci, si disse.

Poi, sbuffò e mormorò ad alta voce …

“Come se questo fosse possibile.”




CAPITOLO SEI


Il cellulare di Riley vibrГІ, mentre Blaine guidava diretto a Fredericksburg. Fu sorpresa e turbata vedendo chi la stava chiamando.

Si tratta per caso di un’emergenza? si chiese.

Gabriela non la chiamava mai soltanto per chiacchierare, e non aveva telefonato durante le loro due settimane al mare. Aveva soltanto inviato qualche messaggio a Riley, ogni tanto, per informarla che tutto andava bene a casa.

L’ansia di Riley aumentò, quando, rispondendo, avvertì una nota di preoccupazione nella voce di Gabriela …

“Señora Riley, quando sarà a casa?”

“Tra circa mezz’ora” Riley rispose. “Perché?”

La governante sospirò, per poi aggiungere …

“Lui è qui.”

“Chi?” fu la domanda di Riley.

Gabriela non rispose e Riley capì …

“Oh mio Dio” disse. “Ryan è lì?”

“Sí” Gabriela rispose.

“Che cosa vuole?” fu la nuova domanda di Riley.

“Non lo ha detto. Ma ha accennato che si tratta di una cosa importante. La sta aspettando.”

Riley pensò per un attimo di farsi passare Ryan al telefono. Ma cambiò subito idea: qualunque cosa Ryan volesse, sicuramente non avrebbe potuto discuterne al telefono in quel momento. Non con tutti lì presenti in auto.

Così rispose: “Digli che arriverò presto a casa.”

“Va bene”.

Messo fine alla chiamata, Riley rimase a guardare fuori dal finestrino del SUV.

Dopo un momento, Blaine disse: “Ecco … ti ho sentito parlare di …?”

Riley annuì.

Sedute dietro, ed immerse nella musica, le ragazze non avevano ascoltato nulla di quanto fosse era detto fino ad allora.

“Cosa?” April chiese. “Che cosa c’è?”

Riley sospirò e disse: “E’ tuo padre. E’ a casa e ci sta aspettando.”

April e Jilly sbottarono.

Jilly si lamentò: “Non potevi dire a Gabriela semplicemente di mandarlo via?”

Riley fu tentata di dire che avrebbe voluto tanto farlo, ma non sarebbe stato giusto assegnare alla donna quel compito.

Così rispose …

“Sai che non posso farlo.”

April e Jilly gemettero entrambe con sgomento.

Riley comprendeva benissimo come si sentissero le sue due figlie. L’ultima visita inaspettata di Ryan a casa loro era stata sgradevole per tutti, Ryan incluso. Il suo tentativo di ammaliare le ragazze, affinché gli permettessero di tornare nelle loro vite si era rivelato disastroso. April era stata fredda con lui, e Jilly si era dimostrata addirittura molto sgradevole.

Riley non poteva biasimarle.

Troppe volte ormai, Ryan aveva illuso entrambe di potersi ancora comportarsi da padre. Aveva deluso quelle speranze piГ№ volte e le ragazze non volevano avere niente a che fare con lui.

Che cosa vuole adesso? Riley si domandГІ, sospirando di nuovo.

Di qualunque cosa si trattasse, sperava che non avrebbe rovinato lo stato di buon umore in cui si trovavano tutti, dopo la vacanza che avevano appena fatto. Erano state due settimane piacevoli, nonostante l’incubo di Riley su suo padre. Da allora, aveva fatto del suo meglio per allontanare dalla mente la telefonata di Meredith.

Ma la notizia di Ryan sembrava aver innescato di nuovo i suoi pensieri cupi.

Un martello, pensГІ.

Qualcuno ГЁ stato ucciso con un martello.

Si disse che aveva fatto la cosa giusta a dire no al Capo Meredith. Inoltre, l’uomo non l’aveva più richiamata, il che sicuramente significava che non era affatto preoccupato dalla cosa dopotutto.

Probabilmente, non era nulla, pensГІ.

Soltanto un caso di cui la polizia del posto potrГ  occuparsi.



*



L’ansia di tutti aumentò, mentre Blaine accostava il suo SUV di fronte alla villetta di Riley. Una costosa Audi era parcheggiata di fronte. Si trattava naturalmente dell’auto di Ryan, ma Riley non ricordava se fosse la stessa auto che aveva l’ultima volta che era stato lì. Gli piaceva acquistare gli ultimi modelli, a prescindere dal costo.

Quando ebbero parcheggiato, Blaine esitò. Voleva aiutare Riley e le sue due figlie a portare i bagagli in casa, ma …

“Sarà strano?” chiese a Riley, che soffocò un gemito.

Naturalmente, pensГІ.

Blaine e Ryan si erano visti raramente, ma quegli incontri erano stati poco amichevoli, almeno da parte di Ryan. Blaine aveva fatto del suo meglio per essere gentile, ma Ryan si era dimostrato scontroso ed ostile.

Riley, April e Jilly riuscirono facilmente a portare i bagagli in casa tutti in una volta. Non avevano bisogno realmente dell’aiuto di Blaine, e Riley non voleva che Blaine si sentisse a disagio, eppure …

PerchГ© diavolo Blaine dovrebbe sentirsi a disagio in casa mia?

Dire a Blaine e Crystal di andarsene non era una soluzione a questo problema.

Riley si rivolse a Blaine: “Venite dentro.”

Il gruppo portò tutti i bagagli in casa. Gabriela lo accolse alla porta, accompagnata dalla cagnolina di Jilly, Darby, un animaletto caratterizzato da grandi orecchie, che saltellò intorno a loro contenta, mentre Gabriela non sembrava così felice.

Mentre appoggiavano i bagagli all’entrata, Riley vide Ryan seduto in soggiorno. La sua ansia aumentò, vedendo che l’uomo aveva due valigie accanto a sé …

Ha intenzione di restare?

La gatta bianca e nera di April, Marbles, era sdraiata comoda sul suo grembo.

Ryan sollevГІ la testa, cessando di accarezzare la felina.

Sorrise debolmente e disse con voce piuttosto patetica …

“Una gatta e una cagnolina! Wow, che novità!”

Visibilmente infastidita, April tolse Marbles dal grembo di Ryan.

L’uomo ne rimase ferito, naturalmente. Ma, ancora una volta, Riley comprendeva bene lo stato d’animo di April.

April e Jilly si diressero verso le scale ma Riley le richiamò …

“Aspettate, ragazze. Non avete qualcosa da dire a Blaine e Crystal?”

Sembrando vergognarsi un po’ per la propria mancanza di buone maniere, le due sorelle ringraziarono Blaine e Crystal per la splendida vacanza che avevano passato insieme.

Crystal le abbracciò entrambe. “Ti chiamo domani” disse ad April.

“Ora portate le vostre cose con voi” Riley disse loro.

April e Jilly afferrarono obbedientemente le loro valigie. Jilly prese la maggior parte delle loro cose, visto che April teneva ancora Marbles con una mano. Poi, andarono di sopra, e Darby le seguì. Passarono pochi momenti ed il rumore delle porte delle loro camere che si chiudevano risuonò nella casa.

Gabriela guardГІ Ryan preoccupata, e si diresse al proprio appartamento.

L’uomo si volse verso Blaine e disse timidamente: “Ciao, Blaine. Spero che abbiate tutti avuto una buona vacanza.”

Riley spalancГІ la bocca per la sorpresa.

Sta provando ad essere gentile, pensГІ.

Ora era certa che dovesse esserci qualcosa di terribile in ballo.

Blaine rivolse a Ryan un breve cenno, e disse: “E’ stata grandiosa, Ryan. Tu come stai?”

Ryan scrollГІ le spalle e non disse nulla.

Riley era determinata a non lasciare che Ryan limitasse il suo comportamento.

Baciò gentilmente Blaine sulle labbra e disse: “Grazie per la meravigliosa vacanza.”

Blaine arrossì, ovviamente imbarazzato dalla situazione.

“Grazie a te, e alle tue ragazze” l’uomo rispose.

Crystal strinse la mano di Riley e la ringraziГІ.

Blaine mimò silenziosamente a Riley: “Chiamami dopo.”

Riley annuì, e Blaine e la figlia raggiunsero il SUV.

La donna fece un respiro profondo e si voltò a guardare l’unica altra persona rimasta in soggiorno.

Il suo ex-marito la osservГІ silenziosamente con occhi imploranti.

Che cosa vuole? si chiese ancora una volta.

Di solito, quando Ryan si faceva vedere, lei era immediatamente consapevole che fosse ancora un bell’uomo, un po’ più alto, grande e più atletico di Blaine, e sempre perfettamente pettinato e vestito. Ma, stavolta, era diverso in qualche modo: appariva trascurato, triste e distrutto. Non lo aveva mai visto in quelle condizioni.

Riley stava per chiedergli che cosa non andasse, quando l’uomo disse …

“Forse potremmo bere qualcosa?”

Riley guardò il suo volto per un istante. Era teso e giallastro. Si chiese …

Si ГЁ messo a bere ultimamente?

Ha bevuto qualche drink prima di venire qui?

Considerò brevemente di negargli tale richiesta, poi uscì dalla stanza raggiungendo la cucina, e versò del bourbon con ghiaccio per entrambi. Portò i bicchieri in soggiorno e sedette su una sedia di fronte a lui, aspettando che dicesse qualcosa.

Infine, con le spalle curve, disse con voce sommessa …

“Riley, sono rovinato.”

La bocca di Riley si spalancГІ.

Che cosa significa? si chiese.




CAPITOLO SETTE


Mentre Riley era seduta a fissarlo, Ryan ripeté quelle parole …

“Sono rovinato. Tutta la mia vita è rovinata.”

Riley ne fu scioccata. Non riusciva a ricordare l’ultima volta in cui lui si fosse espresso in un tono così sconfortato. L’arroganza e la sicurezza erano più nel suo stile.

“Che cosa vuoi dire?” gli chiese.

L’uomo fece un lungo e triste sospiro, per poi rispondere: “Paul e Barrett, mi vogliono fuori dallo studio legale.”

Riley non riusciva a credere alle proprie orecchie.

Paul Vernasco e Barrett Gaynor erano stati i partner di Ryan da quando i tre avevano fondato insieme lo studio. Per di piГ№, erano stati gli amici piГ№ vicini a Ryan.

Lei chiese: “Che cosa è successo?”

Ryan alzò le spalle e disse con voce reticente: “Qualcosa che ha a che fare con la mia responsabilità con lo studio … non so.”

Ma Riley intuì che sapeva esattamente il motivo per cui lo stavano estromettendo.

E le ci volle poco per indovinare la ragione.

“Molestie sessuali” azzardò.

Ryan sussultГІ a quelle parole.

“Ascolta, è stato tutto un equivoco” replicò.

Riley dovette quasi mordersi la lingua per impedirsi di dire …

“Certo, scommetto che è così.”

Evitando lo sguardo dell’ex-moglie, Ryan proseguì: “Si chiama Kyanne, è una collega ed è giovane …”

Quando la sua voce si bloccò per un momento, Riley pensò …

Naturalmente ГЁ giovane.

Sono sempre giovani.

Ryan disse: “E pensavo che fosse una cosa reciproca. Dico davvero. Abbiamo iniziato a flirtare, entrambi, credimi. Poi, è successo che … beh, è andata da Paul e Barrett a lamentarsi di un brutto ambiente lavorativo. Hanno provato a gestirla con un accordo di riservatezza, ma lei non ha accettato. Nulla sarebbe bastato direi, tranne che io me ne andassi.”

Poi, divenne di nuovo silenzioso, e Riley provò a comprendere tutto ciò che l’uomo non aveva detto. Non era difficile ricostruire uno scenario ipotetico. Ryan si era fatto affascinare da una collega carina ed estroversa, forse una giovane ambiziosa intenzionata ad un’eventuale collaborazione.

Fin dove si ГЁ spinto Ryan? si domandГІ.

Dubitava che le avesse promesso una promozione in cambio di favori sessuali …

Lui non ГЁ quel tipo di uomo viscido, pensГІ.

E forse Ryan diceva anche la verità in merito all’attrazione reciproca, almeno all’inizio. Forse avevano persino avuto un rapporto consensuale. Ma, all’improvviso, le cose si erano guastate, e alla donna, Kyanne, non era piaciuto quello che stava accadendo tra loro.

Probabilmente con buona ragione, Riley immaginava.

Inevitabilmente Kyanne aveva pensato che il suo futuro nello studio legale fosse in qualche modo connesso al suo rapporto con Ryan, che era un socio dopotutto. Esercitava il potere nel loro rapporto.

Eppure, qualcosa a Riley proprio non tornava …

Disse: “Quindi, Paul e Barrett ti vogliono fuori? E’ la loro soluzione?”

Ryan annuì, e Riley scosse la testa, incredula.

Paul e Barrett non erano esattamente dei Boy Scout, e Riley aveva sentito per caso delle discussioni piuttosto volgari tra i tre partner nel corso degli anni. Senz’altro, sapeva che il loro comportamento non era migliore di quello di Ryan, forse anche di gran lunga peggiore.

Replicò: “Ryan, hai detto che lei non ha firmato un accordo di non divulgazione.”

Ryan annuì e prese un sorso del suo drink.

Con molta cautela, domandò: “A quanti accordi di non divulgazione per molestie sessuali hai lavorato negli anni?”

Ryan sussultГІ di nuovo, e Riley seppe che aveva colto nel segno.

Poi, aggiunse: “E Paul e Barrett, quanti accordi di non divulgazione hanno dovuto negoziare per se stessi?”

Ryan esordì: “Riley, preferirei non mettermi nei …”

“No, certo che no” Riley l’interruppe. “Ryan, sei stato il capro espiatorio. Lo sai, vero? Paul e Barrett stanno provando a ripulire l’immagine dello studio, facendo sembrare che applichino una politica di tolleranza zero nei confronti delle molestie. Sbarazzarsi di te è un modo per riuscirci.”

Ryan alzò le spalle e disse: “Lo so. Ma che cosa posso fare?”

Riley certamente non aveva una risposta. Non intendeva mostrarsi comprensiva con lui. Si era scavato la fossa da solo per anni. Nonostante ciГІ, odiava il tiro mancino che i soci gli avevano tirato.

Ma sapeva che lui non poteva farci proprio niente. Inoltre, c’era dell’altro che la preoccupava.

Annuendo verso le valigie, la donna chiese: “Per cosa sono queste?”

Ryan guardГІ i bagagli per un momento.

Poi, disse con voce spezzata: “Riley, non posso andare a casa.”

Riley fu percorsa da un fremito.

“Che cosa intendi?” gli chiese. “Hai perso la casa?”

“No, non ancora. E’ solo che …”

La voce di Ryan scemo, poi disse …

“Non posso affrontarlo da solo. Non posso vivere in quella casa da solo. Continuo a ricordare i bei momenti con te ed April. Continuo a ricordare quanto abbia rovinato tutto nel peggiore dei modi per tutti noi. Quel posto mi spezza il cuore, Riley.”

Tirò fuori il suo fazzoletto e si asciugò gli occhi. Riley era scioccata. Aveva raramente visto l’ex-marito in lacrime. Era quasi sul punto di piangere lei stessa.

Ma sapeva di avere un serio problema da risolvere al momento.

Disse allora con tono gentile …

“Ryan, non puoi restare qui.”

Ryan si accasciò sulla sedia, come un palloncino bucato. Riley avrebbe voluto che le sue parole non fossero state così dolorose. Ma doveva essere onesta.

“Ho la mia vita ora” disse. “Ho due ragazze da crescere. Ed è una bella vita. Io e Blaine abbiamo una relazione seria, davvero seria. Infatti …”

Fu quasi sul punto di rivelargli del piano di Blaine di ampliare la sua casa.

Ma no, sarebbe stato troppo, decise.

Così aggiunse: “Puoi vendere la nostra vecchia casa.”

“Lo so” Ryan disse, continuando a piangere a bassa voce. “Voglio farlo. Ma nel frattempo … proprio non posso viverci.”

Riley avrebbe voluto poter fare qualcosa per confortarlo, prendergli la mano, abbracciarlo, o dimostrargli conforto con un altro gesto fisico.

Era invitante, e parte dei vecchi sentimenti che nutriva per lui stavano riemergendo ma …

Non farlo, si disse.

Resta fredda.

Pensa a Blaine.

Pensa alle ragazze.

Ryan singhiozzava pateticamente. Con voce davvero agitata, disse …

“Riley, mi dispiace. Voglio ricominciare tutto daccapo. Voglio essere un buon marito e un buon papà. Senz’altro, posso farlo se … ci riproviamo.”

Continuando a mantenere una distanza fisica tra loro, Riley rispose …

“Ryan, non possiamo. E’ troppo tardi per questo.”

“Non è mai troppo tardi” Ryan pianse. “Andiamo via, noi due, rimettiamo insieme i pezzi.”

Riley ne rimase scioccata.

Non sa che cosa dice, pensГІ.

Ha un esaurimento nervoso.

Era certa che l’uomo avesse bevuto prima di raggiungerla.

Poi, con una risata nervosa, disse …

“Ci sono! Andiamo allo chalet di tuo padre! Non ci sono mai stato, riesci a crederci? Nemmeno una volta in tutti questi anni. Possiamo passarci qualche giorno e …”

Riley l’interruppe bruscamente: “Ryan, no.”

Lui rimase a fissarla, come se non potesse credere alle proprie orecchie.

Con tono più gentile, Riley disse: “Ho venduto lo chalet, Ryan. E anche se non fosse così …”

Poi, restò in silenzio per un momento, e continuò …

“Ryan, devi venire tu fuori da tutto questo. Vorrei poterti aiutare, ma non posso.”

Le spalle di Ryan si abbassarono e i singhiozzi si fecero più lievi. Sembrava stesse riflettendo sulle parole di Riley, che continuò: “Sei un uomo tenace, intelligente ed intraprendente. Puoi venirne fuori. So che puoi. Ma non posso aiutarti. Non sarebbe giusto per me, e, se sei onesto con te stesso, sai che non farebbe bene nemmeno a te.”

Ryan annuì tristemente.

“Hai ragione” disse, con voce più ferma ora. “E’ un mio casino e devo sistemarlo io. Mi dispiace di averti disturbata. Ora vado a casa.”

Quando l’ex-marito si alzò in piedi, Riley disse …

“Aspetta. Non sei in condizioni di guidare fino a casa. Lascia che ti accompagni. Puoi tornare a prendere la tua auto quando starai meglio.”

Ryan annuì di nuovo.

Riley tirГІ un sospiro di sollievo: non aveva dovuto litigare per convincerlo, mentre temeva di dovergli strappare le chiavi della sua auto dalle mani con la forza.

Riley osò infine prenderlo per il braccio, guidandolo fino alla sua auto. L’uomo sembrava davvero aver bisogno del suo sostegno fisico.

Restarono entrambi in silenzio durante il tragitto. Quando accostarono davanti alla grande e bella casa che una volta condividevano, Ryan riprese: “Riley, c’è qualcosa che vorrei dirti. Io … io penso che tu sia stata davvero brava. E ti auguro ogni bene.”

Riley sentì un nodo in gola.

“Oh, Ryan …” iniziò.

“No, per favore, ascoltami, perché è una cosa importante. Io ti ammiro. Hai fatto tante cose grandiose. Sei stata una grande mamma per April, ed hai adottato Jilly, e stai iniziando una nuova relazione, e posso dire che è un uomo favoloso. E tutto mentre svolgi il tuo lavoro, fermi i cattivi, salvi vite. Non so come tu ci sia riuscita. La tua vita è completa.”

Riley ne fu profondamente sorpresa e turbata al contempo.

Quando era stata l’ultima volta che Ryan le aveva detto una cosa simile?

Non aveva proprio idea di che cosa dire.

Con suo sollievo, Ryan uscì dall’auto senza aggiungere altro.

Riley restГІ a fissare la casa, mentre Ryan entrava. Empatizzava davvero con lui. Non riusciva ad immaginare di affrontare quella casa da sola, non con tutti i ricordi che conteneva, belli o brutti.

E quelle parole che lui aveva detto …

“La tua vita è completa.”

Sospirò e mormorò ad alta voce …

“Non è vero.”

Era ancora difficile per lei, crescere due ragazze mentre svolgeva un lavoro intenso e spesso pericoloso. Era attratta in troppe direzioni, aveva troppi impegni, e non aveva ancora imparato a gestire tutto.

Sarebbe sempre stato così?

E che posto avrebbe occupato Blaine?

Un matrimonio felice era possibile per lei?

La spaventava l’idea di potersi ritrovare come Ryan un giorno.

Poi, si allontanГІ dal luogo in cui aveva vissuto, e guidГІ fino a casa.




CAPITOLO OTTO


Riley andava avanti e indietro sul pavimento del suo soggiorno.

Si disse che avrebbe dovuto provare a rilassarsi ora, che aveva imparato tutto sul rilassarsi durante la sua recente vacanza. Ma, rifletttendo, si ritrovò a ricordare quello che il padre le aveva detto nell’incubo …

“Sei una cacciatrice, come me.”

Ma, senz’altro, non si sentiva una cacciatrice al momento.

Piuttosto come un animale in gabbia, pensГІ.

Era appena tornata a casa, dopo aver accompagnato le figlie a scuola per il loro primo giorno. Jilly era felice di poter finalmente frequentare lo stesso liceo di sua sorella. I nuovi studenti e i loro genitori presero parte al consueto benvenuto nell’auditorium, poi fecero un rapido giro delle aule degli studenti. April era riuscita a raggiungere Riley e Jilly per il giro.

Sebbene Riley non avesse avuto la possibilitГ  di parlare ad ognuno degli insegnanti, era almeno riuscita a salutare e a presentarsi come madre di Jilly e far conoscere April come la sorella. Alcuni dei nuovi insegnanti di Jilly avevano conosciuto April negli anni passati e ne avevano un buon ricordo.

Quando Riley aveva voluto andare in giro per la struttura dopo l’orientamento, entrambe le ragazze l’avevano presa in giro.

“A fare che?” April aveva chiesto. “Andare a tutte le lezioni di Jilly?”

Riley aveva detto che forse avrebbe voluto farlo, provocando un lamento di disperazione di Jilly.

“Ma-a-mma! Sarebbe così poco fico!”

April aveva riso e detto: “Mamma, non fare la chopper.”

Quando Riley chiese che cosa fosse un “chopper”, April la informò spiegandole che quella parola significava “genitore elicottero.”

Uno di quei termini che dovrei imparare, Riley pensГІ.

Comunque, Riley aveva rispettato l’orgoglio della figlia minore ed era tornata a casa. Gabriela era andata a pranzo con uno dei suoi numerosi cugini, per poi andare a fare la spesa.

Devo reagire, pensГІ.

Riley andò in cucina a prepararsi uno spuntino. Poi, si costrinse a sedere in soggiorno e accese la tv. Le notizie erano deprimenti, perciò passò ad una soap opera diurna. Non conosceva affatto la trama ma era divertente, almeno per un po’.

Tuttavia presto la sua attenzione scemò, e si trovò a pensare a quello che Ryan aveva detto durante la sua tremenda visita, quando era tornata dalla spiaggia …

“Non posso affrontarlo da solo. Non posso vivere in quella casa da solo.”

Al momento, Riley aveva una precisa idea di come si sentisse.

Lei e il suo ex-marito erano piГ№ simili di quanto volesse ammettere?

ProvГІ a convincersi del contrario. A differenza di Ryan, si prendeva cura della sua famiglia. PiГ№ tardi quel giorno, le ragazze e Gabriela sarebbero state tutte a casa e avrebbero cenato insieme. Forse questo weekend Blaine e Crystal si sarebbero uniti a loro.

Quel pensiero le ricordò che Blaine si era mostrato un po’ riservato nei suoi confronti dopo l’incontro con Ryan. Riley ne comprendeva bene il motivo. Non aveva voluto parlare con Blaine di quella visita, sembrandole una questione troppo intima e personale, ed era solo naturale che Blaine si sentisse a disagio.

Il suo primo impulso fu di chiamarlo immediatamente, ma sapeva che Blaine stava dei mando molto tempo al suo ristorante dopo la fine della vacanza.

Perciò, Riley era lì e si sentiva terribilmente sola nella sua stessa casa …

Proprio come Ryan.

Non poté fare a meno di sentirsi un po’ in colpa verso l’ex-marito, sebbene non riuscisse a comprenderne la ragione. Non aveva alcuna colpa di quanto stava andando male nella vita dell’uomo. Tuttavia, avvertiva il forte desiderio di chiamarlo e scoprire come stesse, forse dispiacersi un po’ con lui. Ma, naturalmente, si trattava di un’idea incredibilmente stupida. L’ultima cosa che doveva era dargli dei falsi segnali, inducendolo a sperare che potessero tornare di nuovo insieme.

Mentre i personaggi della soap opera litigavano, piangevano, si schiaffeggiavano e andavano a letto tra loro, un pensiero si fece largo nella mente di Riley.

Talvolta, la sua vita a casa, la sua famiglia e i suoi rapporti non le sembravano piГ№ reali di quello a cui stava assistendo alla tv. La presenza effettiva dei suoi cari tendeva a distrarla dal suo profondo senso di isolamento. Ma persino qualche ora da sola in casa era sufficiente a ricordarle dolorosamente di quanto si sentisse sola dentro.

C’era uno spazio vuoto dentro di lei che poteva riempire soltanto con …

Cosa, esattamente?

Il lavoro.

Ma quanto contava il suo lavoro, per se stessa o per gli altri?

Ancora una volta, ricordò una frase pronunciata dal padre in quell’incubo …

“E’ una dannata vita folle quella che hai, cerchi giustizia per gente che è già morta, quindi proprio chi non ha più bisogno di giustizia.”

Lei si chiese …

Questo ГЁ vero?

Quello che faccio ГЁ davvero inutile?

No, era ovvio: spesso fermava assassini che certamente avrebbero colpito di nuovo, se avessero potuto.

Salvava vite, alla fine, piГ№ di quante riuscisse ad immaginare.

Eppure, per far sì che lei potesse avere un lavoro da svolgere, qualcuno doveva uccidere, e qualcuno doveva morire …

Comincia sempre con la morte.

E, il piГ№ delle volte, i suoi casi continuavano ad ossessionarla e perseguitarla persino dopo che erano stati risolti, dopo che gli assassini venivano uccisi o consegnati alla giustizia.

Spense il televisore, che ora la stava soltanto irritando. Poi, tornГІ a sedersi, chiuse gli occhi e pensГІ al suo caso piГ№ recente, quello di un serial killer in Georgia.

Povera Morgan, pensГІ.

Morgan Farrell era la moglie di un uomo ricco ma violento. Quando era stato brutalmente accoltellato a morte nel sonno, Morgan era sicura di essere la colpevole dell’omicidio, sebbene non riuscisse a ricordare di aver commesso il fatto. Era sicura di averlo dimenticato, per via delle pillole e dell’alcol.

Ed era stata orgogliosa di quello che credeva di aver commesso. Aveva persino chiamato Riley al telefono per dirglielo …

“Ho ucciso il bastardo.”

Morgan era innocente, in realtà. Un’altra donna folle aveva ucciso il marito di Morgan, ed altri mariti ugualmente violenti.

La donna, vittima anche lei dell’ultimo marito, aveva deciso di farsi giustizia da sola e di farne una missione, diretta a liberare le altre donne dal dolore. Riley l’aveva fermata prima che uccidesse erroneamente un uomo, la cui unica colpa era di amare la moglie, disturbata e delirante.

Riley rivisse la scena nella sua mente, dopo aver lottato contro la donna a terra, e averle messo le manette …

“Adrienne McKinney, è in arresto.”

Ma Riley si ritrovò a chiedersi …

E se tutto fosse finito in maniera diversa?

E se fosse stato possibile salvare un uomo innocente, spiegare alla donna l’errore che aveva commesso, per poi semplicemente lasciarla andare?

Lei avrebbe continuato ad uccidere, fu la sua conclusione.

E gli uomini che aveva ucciso avrebbero meritato di morire.

Allora che tipo di giustizia aveva servito davvero quella volta?

La disperazione si impadronì di Lei al ricordo delle parole del padre …

“E’ una vita dannatamente folle e inutile quella che hai.”

Da un lato, stava disperatamente provando a vivere la vita di una madre che cresceva due figlie e quella di una donna innamorata di un uomo che sperava di sposare. A volte, quella vita sembrava davvero funzionare per lei, e sapeva che non avrebbe mai cessato di continuare così.

Ma, non appena si ritrovava da sola, quella vita ordinaria sembrava irreale.

Dall’altro lato, invece, lottava contro orribili ostacoli per abbattere i mostri. Il suo lavoro era fondamentale per lei, sebbene troppo spesso cominciava e terminava in pura futilità.

In quel momento Riley si sentiva molto triste. Sebbene fosse presto, fu tentata di versarsi da bere. Mentre combatteva quella tentazione, il suo telefono squillГІ. Quando vide chi la stesse chiamando, trasse un enorme sospiro di sollievo.

Questo era reale.

Aveva del lavoro da fare.




CAPITOLO NOVE


Mentre guidava fino all’edificio del BAU, Riley si accorse di vivere il suo ritorno al lavoro in modo contrastante. Quando Meredith l’aveva chiamata, aveva dedotto dal suo tono di voce che non era di buonumore.

Non le aveva fornito alcun dettaglio ma si era limitato a comunicarle che avrebbe tenuto un meeting della sua squadra, per aggiornarla su nuovi sviluppi. Era felice di uscire di casa e di andare a Quantico ma non comprendeva perché Meredith fosse così furioso.

Circa una settimana e mezza prima, le aveva suggerito di andare a Rushville, Mississippi, per occuparsi di un omicidio che era appena accaduto. Riley si era rifiutata.

Ma quel giorno non era sembrato irritato con lei, anzi si era dimostrato completamente dispiaciuto di averla disturbata.

“Mi dispiace averla disturbata” aveva detto proprio. “Continui a godersi la sua vacanza.”

Qualcosa era cambiato da allora.

Quale che fosse la vera ragione, con ogni probabilitГ  questo significava che aveva del vero lavoro di cui occuparsi.

Mentre parcheggiava l’auto di fronte al grande edificio bianco, che ospitava l’Unità di Analisi Comportamentale, si accorse di sentirsi già meglio: stava tornando a casa.

Dopo aver parcheggiato l’auto, Riley aprì il portabagagli e tirò fuori la sua valigia, che teneva sempre pronta. Sapeva che probabilmente si sarebbe dovuta occupare di un nuovo caso.

Quando entrò nella sala conferenze, il meeting stava appena iniziando. I due partner di Riley, Bill Jeffreys e Jenn Roston, erano seduti in fondo al tavolo di fronte all’Agente Speciale Brent Meredith, il caposquadra.

Come sempre, Meredith aveva una figura che incuteva timore, con il suo fisico robusto e i suoi lineamenti scuri e spigolosi.

Ma oggi, incuteva più timore del solito. Lanciò un’occhiataccia a Riley, mentre quest’ultima prendeva posto al tavolo.

Poi scattò: “Com’è andata la vacanza, Agente Paige?”

Il tono brusco colpì Riley, che, invece di rispondere alla domanda, sostenne lo sguardo e disse fermamente: “Sono pronta a tornare a lavoro.”

Meredith annuì con tetra approvazione.

Poi, aggiunse: “Ora che siamo tutti qui, possiamo cominciare.”

Muovendo lo sguardo da uno all’altro degli interlocutori, Meredith aggiunse: “Continuo a pensare all’omicidio a Rushville, Mississippi, quello di cui ci ha parlato la poliziotta del posto che ci ha chiamato. Ho chiesto all’Agente Jeffreys di fare una piccola ricerca a riguardo. L’ha fatto, e ora pensa che forse dovremmo occuparcene, dopotutto. Vorrebbe spiegare, Agente Jeffreys?”

“Certamente” Bill rispose, alzandosi e raggiungendo lo schermo di fronte alla stanza. Da molti anni ormai, Bill era partner e grande amico di Riley, che era felice di vederlo lì. Aveva circa la sua età ed era un uomo saldo e straordinario, con qualche sprazzo di grigio tra i capelli neri.




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